
Agroblues 2013
Prenotazioni: http://www.vineriadeimir.ch/prenotazioni/
Anche quest’anno la Vineria dei Mir, visto il successo della passata stagione, organizzerà la II° edizione dell’Agroblues, che si terrà, come l’anno scorso, in località Monticello a San Pietro di Stabio, il 15 agosto!
La cena, servita dai nostri ragazzi della Vineria con prodotti esclusivamente del nostro territorio ed in un contesto rurale, sarà accompagnata da un nuovo gruppo Blues, i Los Cabrones.
Chi volesse partecipare all’evento, riservi la data sopra indicata e, al momento dell’ apertura delle iscrizioni su questo sito, si affretti a riservare la sua presenza.
Veduta sul Mendrisiotto dalla tenuta Monticello
Los Cabrones
Marco Simoncelli armonica, voce
Alberto Colombo chitarra
Billy Billiani basso
Ginger Poggi batteria
Los Cabrones sono un quartetto con una passione in comune: il blues di B. B. King, di Albert King, dell’armonicista Little Walter Jacobs, Charlie Musselwhite e numerosi altri artisti e bluesmen americani.
Marco Simoncelli è l’artefice, un armonicista e cantante assai poliedrico che suona l’armonica a dieci fori e l’armonica cromatica.
Ma cos’è la musica Blues… “tratto dal sito www.bluesadnblues.it”
La musica blues è la vera star di tutti i tempi. Tutti, dai musicisti hard rock a quelli country, ai cantanti di teatro, sono passati per il blues e hanno affermato con un’espressione convinta di aver suonato questo tipo di musica.
Ascoltando un brano di musica blues potete gustare tutti i tipi di ingredienti musicali; ma come è possibile sapere se si tratta di vero blues o di qualche cosa di diverso?
Per capire che cos’è il blues bisogna prima capire che cosa non è, e nel farlo, sbarazzarsi anche di alcune idee preconcette.
Negli anni il blues è stato dipinto come una lenta e triste musica ricca di desolate immagini di disperazione personale (“la mia ragazza mi ha lasciato, mi sento a terra, e la mia vita non ha più senso”); più che una musica, un lamento. Naturalmente, è tutto falso. Il blues è un mezzo di espressione di sé, una sorta di catarsi, possiamo dire. Questo aiuterà a sollevare l’artista, e di conseguenza l’ascoltatore, dalle pene della vita.